A chi non è capitato di essere presentato a qualcuno, ascoltare il nome dell’interlocutore appena conosciuto, e dimenticarsene quasi all’istante? Una situazione abbastanza imbarazzante si verifica anche quando capita di incontrare nuovamente quella persona, e di non ricordare affatto come si chiami. Qual è il motivo alla base della nostra dimenticanza, specialmente dei nomi delle persone? Che spiegazioni ci danno a tal proposito le neuroscienze cognitive?
Bisogna innanzitutto distinguere tra quella che potremmo definire dimenticanza patologica e una dimenticanza fisiologica. Nel primo caso, dopo specifiche lesioni cerebrali (ad esempio dopo un ictus cerebrale in specifiche aree come i lobi temporali), ci potrebbero essere casi di pazienti che non ricordano più i nomi delle persone, persino i familiari. In gergo neurologico questa condizione viene definita “anomia per nomi propri”.
È altrettanto interessante il caso contrario, ovvero di chi si ricorda i nomi delle persone e che addirittura può fornire un’approfondita serie di informazioni biografiche relative a un determinato individuo, ma non è capace di riconoscerne il viso (in gergo neurologico si parla di “prosopoagnosia”, ovvero non riconoscere le facce di persone anche familiari).
Nel secondo caso, e oggetto del presente articolo (ovvero in presenza di un cervello sano), non è poi così raro dimenticarsi il nome di una persona, magari appena conosciuta. Nel caso di individui sani, quindi senza specifiche patologie della memoria, dimenticarsi il nome di chi si è appena conosciuto è da attribuirsi generalmente ad una delle seguenti cause.
La causa principale è che non ascoltiamo correttamente e con attenzione, cioè non poniamo la dovuta attenzione necessaria per poter captare nuove tracce di memoria. Una memorizzazione ottimale si ottiene solo incanalando sufficienti risorse dell’attenzione.
Quando non memorizziamo il nome di una persona, in certi casi è anche molto probabile che non ci interessi particolarmente l’interlocutore o che, al momento della presentazione, abbiamo troppi pensieri in testa. Se pensiamo ad altro (cosa molto comune nel mondo globalizzato in cui viviamo) mentre ci viene presentata una persona, sarà difficile memorizzarne il nome, a meno che non siamo altamente motivati a ricordarlo.
Questo concetto può rappresentare una differenza sostanziale: ad esempio, se quella persona è importante per il nostro lavoro e la nostra carriera, oppure ci attrae, o dalla sua conoscenza potremmo trarne un guadagno o beneficio, anche economico – pensiamo a qualcuno cui dobbiamo vendere qualcosa – saremo più portati a ricordarci come si chiama. In questo modo la motivazione e il guadagno personale potrebbe consolidare la traccia mnestica contenetene il nome della persona.
Inoltre, dobbiamo anche porre attenzione all’ambiente che ci circonda. Ad esempio, se lo scenario summenzionato si verifica in un locale molto rumoroso, quindi con tanti fattori potenzialmente distraenti (ad esempio, se siamo attorniati da tante persone) o siamo distratti dai social network, come sovente avviene con l’utilizzo incessante degli smartphone, il nostro cervello avrà più difficoltà a concentrarsi selettivamente sui nomi delle persone che ci vengono presentate, e quindi faticheremo ad immagazzinare e infine richiamare quelle particolari informazioni.
Dal punto di vista neuropsicologico, ogni essere umano ha una capacità diversa di attenzione selettiva, che è il principio alla base della memoria e delle funzioni cognitive in generale. L’attenzione selettiva ci fa focalizzare “selettivamente” sulle informazioni che riteniamo utili per noi. Se riusciamo a canalizzare l’attenzione selettiva sul nome di una persona, a dispetto dei fattori distrattivi come ad esempio altri pensieri, riusciremo a memorizzare il nome. In altre parole, riusciremo a completare con successo quel processo che associa un nome ad un dato viso.
Rimane la domanda cruciale: se abbiamo delle difficoltà ad associare un nome ad un viso, come possiamo rimediare alla difficoltà ed escludere future situazioni imbarazzanti? Uno dei modi migliori per ricordarsene è associare il nome a qualcosa di relativo a quella persona o al luogo in cui l’abbiamo incontrata, come ad esempio l’evento in cui è avvenuto l’incontro, un colore, un profumo, un vestito, il suo ruolo lavorativo. E poi ripetetelo dentro di voi subito dopo averlo ascoltato. Comunque, se ci rendiamo immediatamente conto di non aver capito o memorizzato il nome, dovremmo piuttosto mettere da parte l’orgoglio e non aver paura di domandarlo nuovamente.
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