Per molto tempo Filosofia e Impresa sono state considerate due realtà separate, nella migliore delle ipotesi indifferenti l’una all’altra, in quella peggiore contrapposte. Da una parte, le aziende hanno pensato la filosofia come inessenziale, al limite anche dannosa in virtù del suo potere emancipativo.
Dall’altra, gli stessi filosofi hanno ricambiato il giudizio negativo, ritenendo un proprio coinvolgimento nella vita aziendale sempre a rischio di venir strumentalizzato e asservito alle logiche della performatività e del profitto.
Le cose stanno cambiando, sono già cambiate.
Per quanto riguarda il mondo delle organizzazioni, le ragioni vanno ricercate nei cambiamenti e nelle sfide degli ultimi anni, che le obbligano a ripensare i propri fini e il proprio modo di operare, sollecitandole a confrontarsi con nuove emergenze, nuovi problemi ma anche nuove opportunità.
Il forte impatto delle trasformazioni digitali nell’organizzazione del lavoro, nella comunicazione e nei processi produttivi, il cambio di paradigma introdotto dai concetti di sostenibilità e responsabilità sociale, la maggiore attenzione e sensibilità nei confronti di alcuni temi, quali il benessere organizzativo, la leadership etica e partecipativa, le politiche di inclusione e diversity.
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Si tratta di questioni che non solo toccano temi e concetti filosoficamente rilevanti, come quelli di scopo e fini, responsabilità, valori, etica, felicità, ma richiedono per essere affrontati un pensiero ampio, critico e creativo e la presenza di una quota consistente di autonomia e responsabilità nella gestione del ruolo professionale.
Da qui l’importanza dell’esercizio delle competenze filosofiche nei contesti professionali. Non è un caso se nei primi posti delle classifiche relative alle principali soft skills richieste dal mercato del lavoro troviamo pensiero critico, capacità di giudizio e presa di decisione (World Economic Forum 2020), così come sense making, transdisciplinarity, design mindset (Future Work Skills 2020).
Gli esempi di laureati in filosofia che hanno fatto una brillante carriera come imprenditori e manager sono diversi. Il più conosciuto è certamente Sergio Marchionne che ha ricoperto ruoli apicali nelle aziende del gruppo Fiat e che, interrogato sui propri studi, disse “Non so se la filosofia mi abbia reso un avvocato migliore o mi renda un amministratore delegato migliore. Ma mi ha aperto gli occhi, ha aperto la mia mente ad altro” [1].
Forte di una robusta formazione filosofica alla Stanford University e al Wolfson College di Oxford è anche Reid Hoffman, co-fondatore e presidente esecutivo di LinkedIn, il più importante social network professionale orientato al business.
Altro manager-filosofo è Franco Tatò che, laureatosi con una tesi in filosofia teoretica su Max Weber discussa con Enzo Paci, è stato Ad di Mondadori e di Enel.
Oggi i tempi sembrano essere maturi per compiere un passo ulteriore: la filosofia diventa nientemeno che una posizione organizzativa di altro profilo in azienda. Nasce – sembra proprio da un’idea di Google - il Chief Philosophy Officer: una nuova figura manageriale che accompagna le aziende nel definire i propri processi strategici grazie alle proprie competenze filosofiche quali driver fondamentali per l’innovazione e il cambiamento.
Se dunque vi è una progressiva scoperta – da parte del mondo organizzativo e manageriale - della rilevanza pratica, oltre che culturale, della filosofia, allo stesso modo, la filosofia ha in gran parte rivisto la modalità di rappresentare se stessa. Non risulta più un sapere orientato unicamente alla riflessione astratta, slegato dalla pratica e privo di ricadute concrete. Essa riconosce nell’impresa un attore sociale, oltre che economico, che merita di essere oggetto di analisi e di intervento e che rappresenta un’occasione per esercitare la propria vocazione pratica e il proprio ruolo sociale.
I tempi sono dunque maturi per un nuovo sodalizio tra Filosofia e Impresa, il quale, nel rispetto dei rispettivi fini e ruoli, si annuncia, o meglio, si sta già rivelando reciprocamente vantaggioso.
Il Laboratorio Filosofia Impresa UniSR organizza incontri su temi rilevanti per le imprese e che chiamano in causa l’elaborazione del pensiero filosofico.
[1] Intervento tenuto da Sergio Marchionne nel 2012