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Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione: quello che (forse) non sai

Scritto da Anna Lucia Ogliari | Mar 14, 2025 11:25:04 AM

I Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione (D-NA) sono patologie complesse che riguardano il corpo e la mente, si manifestano con una alterazione persistente del comportamento alimentare e possono avere conseguenze molto gravi sulla salute fisica e mentale.

Pur esprimendosi in forme diverse, i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione condividono due principali caratteristiche:

  • una eccessiva preoccupazione e controllo per il peso e le forme corporee;
  • una distorta percezione dell’immagine corporea.

Queste caratteristiche possono danneggiare in modo importante la salute fisica e psicologica dei soggetti che ne soffrono a causa delle condotte alimentari disfunzionali che ne conseguono (ad esempio la mancata risposta allo stimolo di fame/sazietà, la restrizione alimentare, l’eccessivo consumo di cibo, la perdita di controllo, l’utilizzo di strategie di compensazione) e che inevitabilmente alterano lo stato nutrizionale e psicologico di chi ne soffre.

I numeri che fanno riflettere

In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, più di 3 milioni di persone soffrono di un disturbo alimentare. L’80% sono donne, ma il numero di uomini coinvolti è in aumento. L’età media di esordio si sta abbassando: oggi si vedono casi già a 8-9 anni.

L’anoressia nervosa ha il tasso di mortalità più alto tra le malattie psichiatriche: si stima, infatti, che tra il 5% e il 10% delle persone che ne soffrono non sopravvivano alla malattia. La bulimia e il binge eating, invece, aumentano il rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari, con un impatto importante sulla qualità della vita.

D-NA: non solo anoressia e bulimia

Quando si parla di disturbi alimentari, spesso si pensa solo ad anoressia e bulimia. In realtà, il mondo dei D-NA è molto più ampio. Esistono disturbi come l’ortoressia (ossessione per il cibo sano), la bigoressia (fissazione per lo sviluppo muscolare) e l’ARFID (disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, che porta a evitare certi alimenti per paura di sentirsi male).

Anche i fattori di rischio sono molteplici: genetica, famigliarità, aspetti temperamentali, caratteristiche personali, pressione sociale, aspetti traumatici, ansia e depressione giocano un ruolo chiave. Per esempio, studi gemellari e di genetica quantitativa dimostrano che la biologia può influire fino al 50-80% nello sviluppo dell’anoressia (Kaye et al., 2019).

Come riconoscere i segnali?

Molti segnali vengono sottovalutati o scambiati per "normali abitudini". Alcuni campanelli d’allarme da non ignorare sono:

  • Ossessione per il cibo, le calorie o l’attività fisica
  • Isolamento sociale, rifiuto di mangiare in compagnia
  • Perdita o aumento di peso improvviso
  • Sensazione di colpa o ansia legata ai pasti

Se ti riconosci in questi comportamenti o noti questi segnali in qualcuno vicino a te, parlarne è il primo passo. Rivolgersi a un professionista può fare la differenza.

Si può prevenire?

Sì, e il primo passo è parlarne senza tabù. Secondo l’ISS e SIRIDAP, le strategie migliori per prevenire i D-NA sono:

  • Educare a un rapporto sano con il cibo (niente diete estreme o demonizzazione di certi alimenti)
  • Evitare body shaming e stereotipi tossici legati al corpo
  • Favorire il supporto psicologico, specialmente tra adolescenti e giovani adulti

 

Un problema di salute pubblica

I D-NA non colpiscono solo chi ne soffre, ma hanno un impatto enorme sulla società: ricoveri ospedalieri, difficoltà nel lavoro e nelle relazioni, e un carico emotivo pesante per le famiglie. Per questo, istituzioni, università e associazioni lavorano insieme per diffondere informazioni corrette e facilitare l’accesso alle cure.

La consapevolezza è il primo passo per il cambiamento. Se vuoi saperne di più o hai bisogno di aiuto, ci sono centri specializzati pronti a supportarti. Parlare di disturbi alimentari non è debolezza, ma un atto di coraggio.

 

 

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