La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più frequente dopo quella di Alzheimer. Solitamente si manifesta con sintomi come lentezza nel movimento e difficoltà nei movimenti fini, tremore, rigidità muscolare e alterazioni della postura.
Le terapie farmacologiche e neurochirurgiche attualmente disponibili sono finalizzate al controllo dei sintomi, ma non incidono sulla progressione naturale della malattia. Tuttavia, recenti evidenze scientifiche hanno evidenziato come l'attività fisica e la fisioterapia abbiano un effetto positivo sulla neuroprotezione, migliorando al contempo il benessere emotivo e sociale del paziente.
Al San Raffaele di Milano sono in corso studi clinici per testare l’efficacia di protocolli fisioterapici all’avanguardia per pazienti con Parkinson: ne parliamo in questo articolo, scritto dai professionisti dell'Unità di Neurologia dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, diretta dal Professor Massimo Filippi.
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più frequente dopo quella di Alzheimer, con una prevalenza di circa 1% nella popolazione sopra i 60 anni.
La patologia si manifesta con sintomi che possono essere presenti in diverse combinazioni, principalmente:
Inoltre, possono presentarsi anche alterazioni della scrittura (“micrografia”, rimpicciolimento della scrittura), riduzione dell’espressività del volto, disturbi del cammino, dell’equilibrio, della parola e della deglutizione e sintomi “non-motori” (disturbi psichiatrici, cognitivi, gastrointestinali, urinari, vegetativi).
Nel nostro istituto proponiamo studi clinici per testare l’efficacia di protocolli fisioterapici all’avanguardia partendo dalle più recenti evidenze scientifiche.
In particolare, utilizziamo tecniche di facilitazione dell’apprendimento motorio come l’osservazione dell’azione e l’immaginazione motoria per rinforzare l’efficacia dell’esercizio motorio e mantenere gli effetti più a lungo nel tempo grazie al potenziamento della plasticità cerebrale. In ogni seduta, il fisioterapista propone, compatibilmente con le capacità del paziente, esercizi a difficoltà crescente volti a migliorare le prestazioni di cammino ed equilibrio. Il protocollo di esercizi è basato su nostri studi scientifici precedenti che hanno dimostrato l’efficacia di questo approccio nel migliorare le prestazioni di cammino ed equilibrio e di conseguenza la qualità della vita dei pazienti.
Stiamo inoltre sviluppando e implementando nella pratica clinica nuove tecnologie neuroriabilitative come la realtà virtuale e la neurostimolazione non-invasiva al fine di sfruttare al massimo il potenziale di recupero dei pazienti.
La realtà virtuale permette di creare ambienti virtuali stimolanti ed utili per allenare il paziente in contesti che mimano le difficoltà quotidiane. Inoltre questa tecnologia restituisce un feedback immediato sulla performance che sappiamo essere molto utile per potenziare l’apprendimento motorio. La neurostimolazione non-invasiva è uno strumento sicuro e potenzialmente efficace nel contrastare la progressione del processo neurodegenerativo tramite la modulazione dell’attività del sistema nervoso centrale. La combinazione di neurostimolazione, tecniche innovative per la registrazione dei biosignali prodotti dal sistema nervoso centrale e intelligenza artificiale rappresenta un approccio terapeutico all'avanguardia che potrebbe potenziare l’effetto del trattamento riabilitativo.
La fisioterapia è utile in tutte le fasi della malattia, andando a lavorare sui sintomi che più impattano sulla qualità di vita del paziente. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato come grazie alla sua azione neuroprotettiva e al miglioramento della neuroplasticità, la terapia riabilitativa riduca la progressione della malattia e abbia anche un effetto nei confronti del deterioramento cognitivo, che può verificarsi nelle fasi avanzate di malattia.
Tutti i pazienti possono beneficiare di un programma di fisioterapia, ma è essenziale ottimizzare al massimo la terapia farmacologica per massimizzare i risultati del trattamento. Questo richiede una stretta collaborazione tra il neurologo e il fisioterapista, garantendo un approccio completo e coordinato per il benessere del paziente. È fondamentale che il paziente sia collaborativo e non presenti controindicazioni particolari, come altre condizioni mediche, che potrebbero limitare la partecipazione alle attività fisiche. Tuttavia, nei casi degli studi clinici, come quelli condotti dalla nostra equipe, è necessario valutare rigorosamente i criteri di inclusione/esclusione per il reclutamento dei partecipanti.
Le terapie attualmente disponibili per la malattia di Parkinson, sia farmacologiche che neurochirurgiche, sono finalizzate al controllo dei sintomi, ma non incidono sulla progressione naturale della malattia. Al contrario, l'attività fisica e la fisioterapia hanno dimostrato di avere un effetto positivo sulla neuroprotezione, rallentando la degenerazione neuronale, e sulla neuroplasticità, migliorando la connettività inter-neuronale.
Questi benefici si riflettono positivamente sull'andamento della malattia. Inoltre, l'impegno in queste attività può migliorare il benessere emotivo del paziente, ridurre lo stress e l'ansia associati alla gestione della malattia, e promuovere un senso di controllo sulla propria salute. Partecipare a programmi di fisioterapia può fornire un ambiente sociale e di supporto che favorisce la condivisione di esperienze simili e la solidarietà tra pazienti. Questi aspetti psicologici e relazionali sono fondamentali nel garantire una migliore qualità della vita complessiva per coloro che vivono con la malattia di Parkinson.
La fisioterapia riveste un ruolo cruciale nella gestione della malattia di Parkinson, offrendo benefici significativi nel migliorare la funzionalità fisica, la qualità della vita e la capacità di svolgere le attività quotidiane in modo più efficiente e autonomo. Questo approccio mirato si concentra sui principali disturbi motori del paziente, affrontando anche sintomi che possono risultare resistenti alla terapia farmacologica, come i problemi di equilibrio e di deambulazione.
Questi sintomi non solo influenzano notevolmente la qualità della vita del paziente e dei loro caregiver, ma possono anche aumentare il rischio di cadute e di ricoveri ospedalieri. Pertanto, l'importanza di una terapia riabilitativa diventa evidente in presenza di questi disturbi. Inoltre, questa terapia può essere adattata per massimizzare i risultati in presenza di deficit specifici. Ad esempio, pazienti con particolare necessità di migliorare la destrezza nei movimenti fini possono beneficiare di un approccio terapeutico personalizzato che complementi efficacemente la terapia farmacologica.
Un esempio di questo approccio è uno studio che stiamo conducendo qui in OSR, rivolto a pazienti, anche in fasi molto iniziali di malattia, con difficoltà nella destrezza manuale e nei movimenti dell’arto superiore durante attività quotidiane come scrivere, utilizzare smartphone e vestirsi. Nell’ambito di questo studio, proponiamo un allenamento mirato per migliorare la velocità e l’ampiezza dei movimenti della mano e dell’arto superiore nelle attività quotidiane.
Questo tipo di allenamento può essere integrato in un ambiente di realtà virtuale che fornisce un feedback obiettivo sulla performance, consentendo di correggere immediatamente il movimento per potenziare l’apprendimento motorio. Oltre all’utilizzo di tecnologie avanzate per la valutazione motoria e l’allenamento, nello studio stiamo approfondendo l’effetto del training sulla plasticità cerebrale utilizzando tecniche di neuroimaging, come la risonanza magnetica avanzata. Grazie a queste tecnologie, siamo in grado di studiare i meccanismi neurali alla base della risposta ad un trattamento neuroriabilitativo specifico.
Il San Raffaele crede molto nell’importanza della fisioterapia e dell’attività fisica nella malattia di Parkinson e nell’importanza di cimentarsi in nuove attività, in compagnia e nel giusto ambiente: per questo, oltre a proporre ai nostri pazienti avanzati protocolli sperimentali di fisioterapia, in occasione del World Parkinson Day 2023 abbiamo organizzato una giornata di arrampicata sportiva per i pazienti affetti da Parkinson arruolati nei nostri studi di fisioterapia. Grazie all’aiuto del team della palestra Manga Climbing, i nostri pazienti, assicurati con la corda, hanno scalato su “vie” (percorsi) disegnate appositamente per la giornata.
I benefici fisici legati alla pratica di questo sport, come il miglioramento della forza, della coordinazione e della postura, sono noti e già dimostrati in studi clinici. Questa esperienza ha messo in luce anche gli altri benefici dello sport in compagnia, come la creazione di legami sociali e il senso di realizzazione personale. Nonostante i disturbi motori, i nostri pazienti hanno dimostrato una notevole determinazione nel superare i propri limiti. Con il sostegno reciproco e l'incoraggiamento, hanno affrontato le pareti, sperimentando un aumento della fiducia in sé stessi e una maggiore consapevolezza delle proprie capacità.
Articolo redatto dai professionisti dell'Unità di Neurologia dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, diretta dal Professor Massimo Filippi.