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Sognare in Grande: gli Studenti UniSR hanno invitato il Direttore del NEJM nel loro Ateneo

Scritto da Team Comunicazione UniSR | Jul 4, 2025 9:52:27 AM

Cosa succede quando un gruppo di studenti di Medicina decide di invitare una delle figure più influenti nella ricerca clinica a parlare nella propria università? In UniSR, il risultato è stato un incontro indimenticabile—un’esperienza che ha celebrato la forza della curiosità, del coraggio e della comunità.

Il Professor Eric Rubin, Direttore del New England Journal of Medicine, ha dichiarato:
“Non c’è niente di meglio che essere invitati dagli studenti. Sono curiosi, coinvolti, e usano il Journal come strumento per imparare. Ed è proprio questo che speriamo di ispirare.”

L’evento, che ha combinato una keynote, un panel e un dialogo con gli studenti, si è concentrato su come il NEJM seleziona, rivede e pubblica la ricerca che orienta la medicina moderna. Ma l’impatto della visita è andato ben oltre il processo editoriale. Per molti presenti in sala, il messaggio chiave è stato questo: non è necessario pubblicare sul NEJM per essere un grande medico.

“La cosa più bella nella medicina non è pubblicare—è fare la differenza,” ha detto Rubin agli studenti. “Se pubblichi, benissimo. Ma se riesci a cambiare la vita anche solo di un paziente, è altrettanto importante.”

Un messaggio riecheggiato anche da Rosario Losiggio, giovane laureato UniSR che ha pubblicato sul NEJM ed è stato invitato a intervenire nel panel:
“Essere sul palco con chi ha cambiato la pratica clinica è stato un onore. Ma ciò che conta di più per me è mostrare ad altri studenti che è possibile—anche alla loro età—far parte della ricerca internazionale. La cosa più importante ora è restare concentrati sull’apprendimento, essere curiosi. Il resto verrà da sé.”

Studenti che Guidano la Scienza

L’iniziativa è stata promossa da MedTalks, un gruppo peer-to-peer fondato da studenti UniSR per esplorare la Ricerca in Medicina, che quest’anno ha deciso di focalizzarsi sugli articoli originali del NEJM in un contesto più informale e accessibile.

“Volevamo portare la ricerca rivoluzionaria dentro l’aula,” ha spiegato il team MedTalks. “Abbiamo iniziato con dei journal club, dove gli studenti dovevano studiare veri trial clinici e presentarli. Non era affatto semplice—ma poi ci siamo chiesti: perché non invitare direttamente il Direttore del NEJM?”

Con il supporto di docenti e personale amministrativo, ci sono riusciti. Per il Dott. Giacomo Monti, coordinatore delle attività di ricerca studentesca, l’evento dimostra che l’ambizione ripaga:

“Era una di quelle idee ‘folli’ che sembrano irrealizzabili… e invece è successo. Vedere gli studenti sognare in grande—e riuscirci—mostra che tipo di cultura accademica stiamo costruendo in UniSR.

La visita di Rubin è diventata un momento formativo per molti giovani ricercatori.
La sua umiltà è stata sorprendente,” ha detto uno dei partecipanti. “È una persona che può influenzare la medicina globale—eppure ci ha parlato con una semplicità disarmante.

Una cultura internazionale della Ricerca

Il sostegno di UniSR a eventi guidati dagli studenti come questo fa parte di un impegno più ampio verso una ricerca scientifica aperta al mondo. Dai programmi strutturati che facilitano l’accesso a laboratori internazionali, al supporto amministrativo per pubblicare, presentare o organizzare eventi scientifici, l’università promuove non solo l’eccellenza accademica, ma anche la fiducia scientifica.

Come ha riflettuto il team MedTalks: “Abbiamo sentito che l’università credeva in noi. Hanno investito nella nostra creatività e ci hanno aiutato a portare Rubin qui—non solo per "fare scena", ma per creare un vero dialogo.”

E il risultato? Un’aula piena di futuri medici che, invece di sentirsi intimiditi dalle riviste ad alto impatto, sono usciti ispirati a perseguire una scienza rigorosa, onesta e significativa—qualunque sia il livello.

Una conversazione, non una lezione 

L’intervento di Rubin si è concluso tra applausi, ma soprattutto con un gruppo di studenti che lo circondava, desiderosi di parlare di percorsi di ricerca, scrittura scientifica e di come restare con i piedi per terra. Quella risposta ha dimostrato il vero successo dell’evento: non si trattava solo della strategia editoriale del NEJM, ma di umanizzare la ricerca, renderla accessibile e incoraggiare i giovani medici a credere che il loro lavoro conti—anche quando non fa notizia.

“Avete scelto Medicina per diventare medici,” ha ricordato Rubin.
La cosa migliore che potete fare è diventare i migliori medici che potete essere.”

Un messaggio che, con ogni probabilità, porteranno con sé—non solo durante la formazione, ma per tutta la vita.