Sessioni d’esame, esercitazioni, consegne, scadenze... gli impegni quotidiani di uno studente spesso impediscono un riposo sereno. Perché è importante dormire in maniera adeguata nei giorni precedenti una prova importante?
Prima di discutere del ruolo fondamentale del sonno, è necessario ripassare brevemente gli stadi del sonno.
Il sonno svolge un ruolo fondamentale per il consolidamento della memoria (durante il sonno viene inserito nei “depositi” della memoria quanto abbiamo appreso di giorno). Sono soprattutto le onde delta (onde lente e di grande ampiezza che caratterizzano il sonno profondo non-REM) a favorire l’archiviazione delle informazioni apprese di giorno: durante questa fase di sonno si registrano i livelli più bassi di acetilcolina [un neurotrasmettitore responsabile della trasmissione nervosa nel sistema nervoso centrale e periferico, N.d.R.]. Di giorno, al contrario, l’acetilcolina presenta livelli elevati poiché è necessaria per captare nuove informazioni.
Studi recenti hanno comunque evidenziato che, mentre il sonno profondo non-REM è fondamentale per il deposito delle informazioni, il sonno REM ha un ruolo importante nel recuperare in modo preciso queste informazioni. È interessante ricordare che la prima evidenza che il riposo notturno fosse protettivo verso il naturale dimenticarsi di situazioni e cose risale addirittura al 1924, quando le diverse fasi del sonno non si conoscevano ancora.
Dormire fa inoltre “riposare” le aree anteriori del cervello importanti durante il giorno per l’attenzione, la capacità di giudizio e la capacità di fare associazioni, che vanno ad integrarsi con il funzionamento della memoria.
Anche un breve sonnellino pomeridiano può essere utile per memorizzare meglio. A tal proposito, una recente ricerca ha confrontato soggetti che facevano abitualmente un sonnellino pomeridiano con soggetti senza questa particolare abitudine: gli autori dello studio hanno scoperto che il sonnellino portava ad un miglioramento significativo nei test di memoria in entrambi i gruppi di soggetti.
Il sonno è molto sensibile a caffè, nicotina e sostanze attivanti: occorre fare attenzione poiché esse tendono non solo ad aumentare la latenza di addormentamento, ma anche a ridurre il sonno profondo non-REM (quello più importante per lo “stivaggio” delle informazioni).
A volte l’alcool viene utilizzato per favorire l’addormentamento e ridurre i livelli di ansia. Bisogna fare attenzione, perché se l’alcool ci consente di addormentarci prima, esso ha però un effetto negativo sulla continuità del sonno.
Infine, il sonno è importante inibitore del cortisolo, ormone dello stress; il cortisolo, in caso di privazione di sonno, rimane alto e interagisce negativamente con l’amigdala, parte del cervello che regola le emozioni. È noto che le emozioni forti prima di andare sotto esame cancellano i ricordi immediatamente precedenti.