Spiedini di grilli, risotto alle blatte, formiche tostate e sformato di verdure con larve. Questi potrebbero essere i piatti sulle nostre tavole nel prossimo futuro. Ebbene sì, nonostante le perplessità, gli insetti commestibili rappresentano delle alternative proteiche in grado di soddisfare i requisiti e i fabbisogni nutrizionali dell’intera popolazione mondiale.
La FAO (L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) di recente è tornata sull’argomento del consumo di insetti per l’uomo insistendo sull’importanza di adattare i nostri stili alimentari ai bisogni nutrizionali di una popolazione in continua crescita e a un pianeta in difficoltà, tra risorse alimentari ridotte o con impatto ambientale elevato e i cambiamenti climatici che condizionano tutta la catena alimentare.
Se per i Paesi asiatici il consumo di insetti o altri alimenti più sostenibili, come funghi o alghe, è abituale e quotidiano, in Occidente rimane ancora un po’ di scetticismo. Tuttavia anche l’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) ha garantito che le larve sono sicure per l’alimentazione e acquistabili nei Paesi dell’Unione Europea come insetto essiccato intero, oppure come farina.
Questi cibi hanno il vantaggio di poter essere coltivati o allevati in sistemi come foto-bio-reattori o serre, riducendo così l’esposizione ai rischi ambientali e senza richiedere un consumo eccessivo di suolo. Inoltre la distribuzione di questi alimenti sul mercato è subordinata a un maggior controllo della filiera e al rispetto delle norme dettate dalle autorità che ne garantisce la qualità.
Il cibo del futuro insomma è prossimo a diventare realtà anche sulle nostre tavole. Non solo può aiutare a risolvere il problema dell’impatto sull’ecosistema e la sostenibilità ambientale e alimentare, ma presenta anche un buon profilo nutrizionale.
Gli insetti sono infatti ricchi di molte sostanze nutritive, in particolare di proteine/amminoacidi, gran parte dei sali minerali quali magnesio, potassio e zinco, e la maggior parte delle vitamine del gruppo B e sostanze con proprietà antiossidanti.
Tra i cibi del futuro, tecnicamente chiamati Novel Food, rientrano: maggiolini, scarafaggi, locuste, grilli, cavallette, cimici, coccidi, vermi pelosi, scorpioni, cicale, formiche, termiti, ma anche macroalghe e alghe unicellulari (kelp, spirulina, clorella) e alcune proteine derivate dai funghi.
Non ci resta che superare i pregiudizi del presente e proiettarci nel futuro prossimo con curiosità, dando spazio a fantasia e a sperimentazioni in cucina di ricette gustose e alternative che possano fare la differenza per l’ambiente e garantirci una diversità delle scelte alimentari per l’intera popolazione mondiale.