Marzo è il mese dei D-NA (Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione), un'occasione per riflettere sull'importanza della nutrizione e delle scelte consapevoli per la nostra salute. Tra le sfide più urgenti legate all'alimentazione c'è l'obesità, una condizione complessa e multifattoriale che va oltre il semplice concetto di peso corporeo. Comprendere le sue cause, le conseguenze a lungo termine e le strategie di prevenzione è fondamentale per promuovere un approccio più informato e inclusivo alla salute pubblica.
Ne parliamo con la dott.ssa Aurora Merolla, specializzanda in Medicina Interna presso l’Università Vita-Salute San Raffaele.
L'obesità è una condizione patologica con un chiaro fondamento biologico, caratterizzata da un eccesso di grasso corporeo derivante da uno squilibrio tra l'energia assunta con l'alimentazione, immagazzinata nel tessuto adiposo, e l’energia consumata dall'organismo. Le cause dell'obesità sono multifattoriali e includono fattori genetici, fisiologici, comportamentali e ambientali. La disponibilità di alimenti ultra-processati, lo stress, la carenza di sonno e la sedentarietà rappresentano fattori predisponenti.
Il grasso in eccesso non si distribuisce in modo uniforme ma tende ad accumularsi in sedi atipiche, diventando disfunzionale e favorendo l’instaurarsi di uno stato infiammatorio cronico, che aumenta il rischio di patologie sistemiche. In particolare, il grasso viscerale è particolarmente dannoso poiché contribuisce a disfunzioni metaboliche che possono compromettere il corretto funzionamento di organi vitali, rendendo l’obesità, di fatto, una malattia sistemica.
L'obesità rappresenta una sfida complessa per la salute pubblica ed è in costante aumento nei paesi occidentali, con circa il 25% della popolazione adulta affetta da questa condizione. Non si tratta solo di una questione di peso corporeo, ma è definita come una malattia cronica e recidivante che comporta rischi significativi per la salute metabolica, cardiovascolare e generale, influenzando negativamente la qualità della vita.
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A lungo termine, l'obesità favorisce lo sviluppo di patologie come l'insulino-resistenza e il diabete di tipo 2, l'ipertensione arteriosa e le dislipidemie, che a loro volta aumentano il rischio di eventi cardiovascolari gravi, come infarti e ictus. Può inoltre predisporre a patologie osteoarticolari, oltre a compromettere la funzionalità e la massa muscolare, dando origine a una condizione nota come obesità sarcopenica.
Quest'ultima si associa a un aumento del rischio di mortalità, comorbidità e sindromi geriatriche, come la fragilità e la perdita di autonomia. Infine, l'obesità può influenzare negativamente la qualità del sonno e della respirazione, come avviene nella sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Tutte queste condizioni, nel lungo termine, possono compromettere un invecchiamento in salute.
Un approccio olistico al paziente che vive con obesità è fondamentale per una diagnosi accurata e una valutazione completa delle condizioni associate, andando oltre il semplice peso corporeo.
Distinguere tra obesità preclinica e obesità clinica (quando le complicanze metaboliche e organiche associate all’eccesso di adiposità sono già manifeste) potrebbe aiutare a ottimizzare le strategie di prevenzione e trattamento.
Riconoscere l'obesità come una condizione complessa e multifattoriale è essenziale per sviluppare strategie di prevenzione e trattamento efficaci, in grado di considerare tutti i fattori che ne influenzano l’insorgenza e la progressione.
La perdita di peso intenzionale, soprattutto se significativa e mantenuta nel tempo, è associata a una riduzione del rischio cardiovascolare. Negli ultimi anni, la ricerca ha compiuto significativi progressi nella gestione dell’obesità, mettendo a disposizione terapie farmacologiche innovative che non solo permettono la perdita di peso, ma hanno mostrato anche importanti benefici sulla salute cardiovascolare e sulla qualità della vita. Il trattamento dell’obesità, infatti, non si limita alla riduzione del peso corporeo, ma ha come obiettivo primario il miglioramento globale dello stato di salute e del benessere della persona.
Tuttavia, affinché i benefici siano duraturi, è necessario un impegno costante sia da parte del singolo che degli operatori sanitari. Poiché l'obesità è il risultato dell’interazione tra fattori genetici, ambientali e comportamentali, il suo trattamento richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga medici, nutrizionisti, psicologi e specialisti dell’attività fisica.
Comprendere i meccanismi alla base di questa patologia e decidere di intraprendere un percorso terapeutico mirato, con il giusto supporto, rappresenta un vero atto di cura verso sé stessi e può realmente fare la differenza per la propria salute futura.