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I sorrisi dietro la mascherina

Cultura e società

I sorrisi dietro la mascherina

1 ott, 2021

In occasione della Giornata mondiale del sorriso, è interessante riflettere sulla rilevanza del sorriso – e, più in generale, della manifestazione degli stati emotivi – nelle relazioni interpersonali, in particolare in questi tempi che vedono parte delle espressioni emotive coperte dalle mascherine (avevamo accennato a questo tema qui). Riflette la Dott.ssa Sarah Songhorian, ricercatrice in Filosofia Morale UniSR: “Le emozioni sono manifestate in primo luogo dal volto: le cosiddette emozioni primarie – tra cui la gioia manifestata dal sorriso – non solo hanno una manifestazione facciale, ma molti sostengono che siano universali, o almeno pan-culturali”.

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Cogliere, percepire e comprendere le manifestazioni emotive

La capacità umana di cogliere, percepire e comprendere le manifestazioni emotive altrui è un elemento imprescindibile della nostra comunicazione sociale non-verbale – se sorrido mi aspetto che il mio interlocutore sorrida, mi aspetto una condivisione, un’automatica sintonizzazione dei nostri stati affettivi.

È anche sulla base di questa sintonizzazione, della risposta empatica dell’altro che relazioni interpersonali più significative possono strutturarsi – certo questo livello minimale di condivisione non è sufficiente per diventare amici o per fidarsi del prossimo, ma contribuisce notevolmente.

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Se le relazioni interpersonali più significative sono promosse della condivisione delle emozioni che vediamo espresse nel volto degli altri, ci si può chiedere – e diversi studiosi l’hanno fatto da quando è iniziata la pandemia di Covid-19 – quanto coprire parte del volto con una mascherina possa avere un effetto deleterio nella nostra comprensione e successiva condivisione delle emozioni altrui [1-4].

Sebbene le mascherine non coprano tutto il volto e ci lascino cogliere un sorriso – e altre emozioni – dalla dinamica degli occhi, sicuramente esse ci rendono il compito più difficile: la bocca, infatti, è l’elemento centrale della manifestazione di molte emozioni. Il riconoscimento delle emozioni risulta, allora decisamente deteriorato [1-2].

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Analogamente la nostra capacità di fidarci del prossimo e di riconoscerlo in occasioni successive è resa più difficile dall’uso delle mascherine. Stando così le cose, sembra inevitabile che le mascherine abbiano un effetto sulle nostre relazioni interpersonali. Con ciò non si intende ovviamente sostenere che esse non siano essenziali per proteggere la nostra e l’altrui salute, ma solo renderci consapevoli degli effetti che esse possono avere. La consapevolezza di un limite è il primo passo per imparare e migliorare. Dovremo allora imparare, fintanto che le mascherine saranno necessarie, a cercare i sorrisi negli occhi anziché nelle bocche.

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Prendersi cura del proprio sorriso

Anche dietro la mascherina, è importante prendersi cura della propria bocca. Spiega la Dott.ssa Elisabetta Polizzi, Coordinatrice del Corso di Laurea in Igiene Dentale, Direttrice del Centro Igiene Orale e Prevenzione UniSR e Chief Operation Manager Smart Dental Clinic GSD: “La prevenzione di carie e accumuli di placca è alla base per tenere sotto controllo la salute della bocca e di conseguenza migliorare la qualità della vita; per questo motivo, oltre alle sedute di igiene orale dal dentista/igienista almeno una volta l’anno bisogna prendersene cura con regolarità anche a casa”.

Ecco allora qualche utile consiglio per un sorriso sano.

Le pastiglie rivela-placca

L’accumulo di placca non è visibile a occhio nudo, tranne in casi in cui il deposito è significativo. In commercio esistono pastiglie rivelatrici di placca che colorano i denti, indicando i punti più interessati, in modo da evidenziare dove è necessario spazzolare più accuratamente.

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Spazzolino, dentifricio e strumenti interdentali

Per prevenire la malattia cariosa, oltre a lavare i denti più volte al giorno, è opportuno completare con gli strumenti interdentali, che siano filo interdentale o scovolino a seconda delle esigenze. L’aumentata sensibilità al contatto con cibi e liquidi freddi è una reazione provocata dalla perdita di smalto (il rivestimento dei denti) o da una retrazione della gengiva. In questi casi viene consigliato l’uso di uno spazzolino con filamenti morbidi e un dentifricio per denti sensibili arricchito di fluoro.

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Attenzione ai cibi e alle bevande

Selezioniamo accuratamente i cibi da consumare. Si consiglia di limitare l’assunzione di alimenti ricchi di zuccheri complessi (ad esempio i carboidrati raffinati come cereali, caramelle, patate) oppure frutta acida (come agrumi, ananas, fragole e frutti rossi). Bere con moderatezza bevande gassate, e soft drink, e cola energizzante che contengono carbonato e solubilizzano i prismi dello smalto. Invece, fanno bene ai denti e gengive cibi ricchi di vitamina D (contenuta in salmone, sgombro e pesci grassi), cibi che sono fonte di calcio dall'effetto protettivo (come per esempio latte, formaggio, yogurt), verdure a foglia verde (bietole, spinaci, cavolo e semi di sesamo). È bene assumere tante fibre che, contenute in banane, mele e frutta secca, stimolano la produzione della saliva, utile per mantenere la fisiologia di detersione della bocca.

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Tè e caffè

Un consumo eccessivo di tè e caffè e di tutti gli alimenti che contengono cromogeni (sostanze pigmentanti) può provocare le inestetiche macchie sui denti, che possono essere eliminate con una seduta di igiene orale professionale.

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Limitare il fumo

Le macchie sui denti sono dovute anche al fumo, che bisogna limitare: oltre al danno estetico dato dalla nicotina, il fumo riduce l’ossigenazione dei tessuti, favorendo la sopravvivenza dei batteri aggressivi, responsabili della formazione di placca e tartaro.

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References

[1] Marini, M., Ansani, A., Paglieri, F. et al. The impact of facemasks on emotion recognition, trust attribution and re-identification. Sci Rep 11, 5577 (2021). https://www.nature.com/articles/s41598-021-84806-5

[2] Carbon, C., Wearing Face Masks Strongly Confuses Counterparts in Reading Emotions. Frontiers in Psychology 11, 2526 (2020). https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpsyg.2020.566886/full

[3] https://www.scientificamerican.com/article/from-behind-the-coronavirus-mask-an-unseen-smile-can-still-be-heard/

[4] https://edition.cnn.com/interactive/2020/06/world/coronavirus-body-language-wellness/

[5] Tanaka K., Miyake Y., Sasaki S., Intake of dairy products and the prevalence of dental caries in young children, J Dent, Jul;38(7):579-83 (2010). doi: 10.1016/j.jdent.2010.04.009

[6] Martin-Cabezas R.,Davideau J.L., Tenenbaum H., Huck O., Clinical efficacy of probiotics as an adjunctive therapy to non-surgical periodontal treatment of chronic periodontis: a systematic review and meta-analysis, J Clin Periodontal, Jun; 43(6):520-30) 2016). doi: 10.1111/jcpe.12545

[7] Moreno-Arribas MV et al., Inhibition of oral pathogens adhesion to human gingival fibroblasts by wine polyphenols alone and in combination with an oral probiotic, Journal of Agricultural and Food Chemistry, Mar 7;66(9):2071-2082 (2018). doi: 10.1021/acs.jafc.7b05466

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