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Dengue: misure utili per contrastare la possibile emergenza

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Dengue: misure utili per contrastare la possibile emergenza

25 mar, 2024

È dei giorni scorsi la notizia che, in Brasile, dall’inizio del 2024 sono stati segnalati quasi 2 milioni di “casi probabili” di febbre Dengue. Il numero dei possibili contagi è il più alto dal 2000 e 4 volte il totale dei contagi segnalati nello stesso periodo del 2023. Dieci Stati brasiliani hanno già dichiarato lo stato di emergenza, tra le tante città San Paolo.

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Tra tutte le malattie causate da Arbovirus, quella causata dal virus Dengue (appartenente al genere Flavivirus come i virus del Nilo Occidentale, il virus Zika e quello dell’epatite C) suscita in questo momento maggiore preoccupazione.

Il virus presenta 4 sierotipi (ovvero “sottogruppi”, definiti DEN-1, DEN-2, DEN-3, DEN-4), ognuno dei quali può causare malattia. La prima infezione di solito non genera particolari preoccupazioni; tuttavia, se in seguito si verifica un'infezione con un sierotipo diverso, si può verificare un fenomeno noto come “Antibody-Dependent Enhancement (ADE)”, ovvero, gli anticorpi generati dalla prima infezione possono favorire, invece che prevenire, l'infezione e l'aggravarsi della malattia che può portare al decesso, una specie di paradosso immunitario, raro (per esempio, non si è verificato né con l’infezione né con la vaccinazione anti-COVID-19), ma dimostrato appunto in caso d’infezione da virus Dengue.

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Attualmente, in Italia la situazione è sotto controllo, anche se il rischio di contrarre il virus è comunque potenzialmente presente. Non possiamo determinare con certezza se la situazione sia preoccupante, poiché mancano studi sulla sieroprevalenza che forniscano un quadro completo della presenza degli anticorpi anti-Dengue nella popolazione italiana, dal Nord al Sud.

In generale, comunque, le persone che acquisiscono l’infezione nei viaggi, se non prevengono le punture di zanzara, mettono a rischio altre persone in quanto possono diventare a loro volta fonte d’infezione. Per questo è fondamentale capire come si trasmette questa patologia, in modo da attuare le misure corrette per prevenirne e contenerne la diffusione.

 

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La Dengue

La Dengue è una malattia virale trasmessa principalmente dalle zanzare del genere Aedes, in particolare Aedes aegypti. Questa malattia rappresenta una delle principali cause di febbre in aree tropicali e subtropicali come Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico, colpendo milioni di persone ogni anno.

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Trasmissione

La trasmissione della Dengue avviene principalmente attraverso la puntura di zanzare femmine infette del genere Aedes, che si nutrono del sangue di una persona infetta e poi trasmettono il virus pungendo una persona sana.

Queste zanzare sono particolarmente attive durante il giorno, specialmente nelle prime ore del mattino e prima del tramonto. In rari casi, la Dengue può essere trasmessa attraverso il contatto con sangue infetto o prodotti ematici e, molto raramente, da madre a figlio durante la gravidanza o al momento del parto.

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Sintomi

I sintomi della Dengue variano dalla forma lieve, simile a quella dell'influenza, a forme più severe, come la Dengue emorragica o la sindrome da shock da Dengue. I sintomi generalmente compaiono da 4 a 10 giorni dopo la puntura della zanzara e possono includere febbre alta, mal di testa severo, dolore dietro gli occhi, dolori muscolari e articolari, affaticamento, nausea, vomito, e talvolta eruzioni cutanee.

Nelle forme più gravi, i sintomi possono evolvere verso emorragie, caduta della pressione arteriosa fino allo shock, e, in casi estremi, la morte.

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Prevenzione, trattamento, cure

Attualmente, la strategia più efficace per prevenire la Dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare portatrici del virus. Questo include l'eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare in prossimità di zone abitate, come raccolte d'acqua stagnante in vasi, pneumatici, e altri oggetti che possono raccogliere acqua piovana. L'uso di repellenti per insetti, vestiti che coprono la maggior parte del corpo, reti da letto e zanzariere alle finestre può inoltre ridurre il rischio di punture. Poiché le zanzare Aedes sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata.

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Non esiste una terapia specifica per la Dengue. La gestione clinica si concentra sul trattamento dei sintomi e sull'assistenza di supporto. L'idratazione è fondamentale, e nei casi lievi, la malattia può essere gestita con riposo, l'assunzione di liquidi e l'uso di antipiretici per controllare la febbre e alleviare il dolore.

Tuttavia, l'aspirina e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) dovrebbero essere evitati a causa del rischio di emorragia. Nei casi più gravi, il trattamento può richiedere il ricovero ospedaliero per la somministrazione di fluidi per via endovenosa e il monitoraggio stretto dei segni vitali e della pressione sanguigna.

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I vaccini a disposizione

Recentemente, sono stati sviluppati vaccini contro la Dengue, offrendo speranza nella prevenzione della malattia. Tuttavia, l'uso di questi vaccini è complesso, poiché la loro efficacia può variare in base al sierotipo virale e alla precedente esposizione al virus da parte dell'individuo (per evitare appunto la possibilità di ADE). Pertanto, le decisioni riguardo alla vaccinazione richiedono un’attenta valutazione da parte dei professionisti sanitari, considerando i benefici e i rischi in base all'area geografica e alla prevalenza della malattia.

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La Dengue è quindi una sfida significativa per la salute pubblica globale, soprattutto a causa della sua crescente diffusione geografica e dell'aumento delle epidemie. La ricerca continua a concentrarsi su nuovi metodi di prevenzione, trattamenti più efficaci e l'ottimizzazione delle strategie di vaccinazione. La lotta contro la Dengue richiede un approccio integrato che includa la sorveglianza della malattia, il miglioramento della consapevolezza pubblica, e l'implementazione di strategie di controllo dei vettori più efficaci. Con queste misure, si spera di ridurre l'impatto della Dengue sulle popolazioni vulnerabili a livello mondiale.

 

Articolo scritto in collaborazione con Guido Poli, Professore Ordinario di Patologia Generale UniSR, e Elisa Vicenzi, Capo Unità Patogenesi Virale e Biosicurezza dell’IRCCS Ospedale San Raffaele


 

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