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Cibi iperproteici: “moda” del momento o vantaggio per la salute?

Cultura e società

Cibi iperproteici: “moda” del momento o vantaggio per la salute?

31 ott, 2023

Barrette, yogurt, biscotti, ma anche pasta, latticini, bevande: da diverso tempo i nostri scaffali sono quasi invasi da cibi industriali che si reclamano “ad alto contenuto proteico”.

Quando si parla di alimentazione iperproteica? Questo fenomeno è una “moda” (come il “senza olio di palma” di qualche anno fa) o ci sono studi che associano effettivamente un consumo di cibi iperproteici a un migliore stato di salute? E quali sono le accortezze da osservare?

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La “proteina-mania”

Quante proteine servono davvero al nostro organismo per stare in salute? Recentemente sembra scoppiata una “proteina-mania”: più alto è l’apporto di proteine più si ha la percezione che possa far bene (o meglio) al nostro organismo. Se un tempo i prodotti iperproteici erano esclusivi di una nicchia di persone appartenenti al mondo dello sport, oggi il consumo di questi alimenti si è diffuso anche nel resto della popolazione.

Non parliamo di alimenti naturalmente ricchi in proteine, come ad esempio il parmigiano o la bresaola, ma di tutti quei prodotti che sull’etichetta nutrizionale dichiarano una percentuale maggiore di proteine rispetto ai loro prodotti analoghi e sono indicati come high protein (HP). Si va da prodotti a base di latte, come yogurt, creme, formaggi, a prodotti da forno come cracker, biscotti, pane, barrette.

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L’importanza delle proteine

Va premesso che le proteine sono fondamentali per il nostro organismo. Dopo l’acqua infatti, sono la componente più abbondante nel nostro corpo, e svolgono molte funzioni:

  • strutturale: sono la componente principale di muscoli, pelle, unghie, capelli;
  • immunitaria: fungono da trasporto di diverse sostanze (ossigeno, minerali, lipidi);
  • regolatoria: costituiscono enzimi e ormoni che regolano l’attività delle cellule.

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Secondo i LARN (livelli di assunzione di riferimento dei nutrienti) il fabbisogno proteico giornaliero attraverso l’alimentazione si attesta intorno a 0,8 grammi per Kg di peso corporeo per la popolazione adulta. Questa quota è abbondantemente raggiungibile tramite una dieta bilanciata ed equilibrata come quella mediterranea, in cui si ha un buon apporto di cereali integrali, legumi, carni magre, pesce azzurro e frutta secca a guscio, insieme ovviamente a verdura e frutta.

Anche chi fa sport, e che può avere un più alto fabbisogno proteico, può soddisfare il giusto apporto di proteine senza necessariamente ricorrere a prodotti confezionati addizionati di questo nutriente. L'eventuale necessità di un'integrazione proteica per chi fa sport ad alto livello deve essere valutata dal nutrizionista in base al tipo di sport e alle caratteristiche dell'atleta.

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Fonti proteiche industriali vs. naturali

I cibi iperproteici nella maggior parte dei casi sono prodotti industriali ultra processati. Tra gli ingredienti si ritrovano sostanze il cui consumo quotidiano può aumentare il rischio di malattie metaboliche: addensanti, edulcoranti, zuccheri, grassi saturi (senza dimenticare che non sono neanche prodotti economicamente vantaggiosi).

Il consiglio allora è: facciamo sempre attenzione alle etichette nutrizionali, confrontando prodotti analoghi e leggendo la lista degli ingredienti. Scegliamo fonti proteiche naturali come legumi, pesce, carni bianche, cereali integrali. E chiediamo aiuto al nutrizionista per orientarci a compiere scelte individuali più corrette per un buono stato di salute.

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References

 

 

 

 

Scritto da

Jessica Falcone
Jessica Falcone

Biologa Nutrizionista, Coordinatrice nutrizionista dell'Unità Operativa Disturbi Alimentari e d'Ansia dell'Ospedale San Raffaele Turro, laureata nel 2011 in Biologia applicata alle Scienze della Nutrizione presso l'Università degli Studi di Milano. Dopo un tirocinio post laurea a Vancouver, ha approfondito la nutrizione clinica presso l’Ospedale San Raffaele Turro, dove tuttora si occupa di prevenzione e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Elabora anche piani alimentari per donne in gravidanza e neomamme, bambini e adolescenti, sportivi. Durante gli incontri con i pazienti ama rappresentare la ‘dieta’ in senso etimologico come uno stile di vita di cui il cibo è uno degli elementi importanti per imparare a prendersi cura di sé.

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