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I valori nutrizionali: cosa sono, come leggerli e interpretarli

Curiosiscienza

19 set, 2023

“Ricco di fibre”, “povero di grassi”, “a basso contenuto calorico”, “senza zuccheri aggiunti”. Quante volte leggendo questi claim nutrizionali abbiamo preferito un prodotto ad un altro? Quante volte ci siamo fermati a capire di cosa è fatto davvero quell’alimento? Basta un claim accattivante per scegliere un cibo buono per la nostra salute?

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Quando andiamo a fare la spesa molto spesso gli slogan possono catturare velocemente la nostra attenzione, incuriosirci e invogliarci a comprare uno specifico prodotto senza che ci soffermiamo sulla lettura delle etichette nutrizionali (che solitamente si trovano a lato o sul retro della confezione) che rappresentano una vera e propria carta d’identità dell’alimento. Il problema può essere collegato a una difficile interpretazione delle stesse etichette: contengono troppe informazioni, sono troppo tecniche e con nomi difficili da pronunciare e capire.

Imparare a leggere un’etichetta è però fondamentale per poter essere consapevoli di ciò che scegliamo. Scopriamo dunque insieme come si leggono.

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Imparare a leggere un’etichetta

Innanzitutto l’etichettatura dei prodotti è obbligatoria per legge e controllata a tutela del consumatore. Le informazioni che contiene infatti ci permettono di ripercorrere la catena di produzione dell’alimento fino alle materie prime, tramite il lotto di produzione e il bollo CE dello stabilimento di produzione.

Gli ingredienti presenti sull’etichetta alimentare di un prodotto rappresentano tutte le sostanze contenute nell’alimento e sono elencati in ordine decrescente di quantità, quindi il primo ingrediente riportato sarà quello presente in percentuale maggiore.

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Questo elenco ci permette di confrontare prodotti analoghi e scoprire anche la presenza di sostanze che possiamo non gradire o di cui siamo intolleranti o allergici. Tra gli ingredienti vanno anche aggiunti gli additivi alimentari (spesso identificati con una lettera E seguita da un numero) e va indicata l’eventuale presenza di allergeni.

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I valori nutrizionali

Per quanto riguarda più da vicino i valori nutrizionali, la tabella nutrizionale deve riportare:

  • il valore energetico espresso in kcal o kjoule;
  • la quantità dei nutrienti che rientrano nella composizione: i lipidi, i grassi saturi, i grassi monoinsaturi e/o polinsaturi, le proteine, i carboidrati e una dicitura specifica per zuccheri semplici e sale. Possono essere presenti anche i valori di altri micronutrienti come vitamine (identificate con una lettera come per esempio A, D, B12, indicati in µg), sali minerali (Calcio, Ferro, Sodio, Magnesio, Fosforo) e fibra alimentare.

Questi valori sono espressi per 100g o ml di prodotto e talvolta per porzione (specificando i grammi). Le informazioni relative a vitamine e minerali devono inoltre essere espresse come percentuale della "quantità giornaliera raccomandata" (RDA) o “valori nutritivi di riferimento” (VNR) per tali micronutrienti.

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La tabella che riporta queste informazioni preziose consente di conoscere il contenuto nutrizionale degli alimenti e di orientare le scelte alimentari sulla base del proprio fabbisogno nutrizionale e delle esigenze.

Imparare a leggere le etichette e i valori nutrizionali ci permette quindi di essere più consapevoli di ciò che mettiamo nel carrello della spesa e di non fermarci agli stratagemmi del marketing.

Così faremo in modo che la nostra dieta e il nostro modo di nutrirci ci rendano più sani e in salute.

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References

  • ­https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/health-claims
  • https://www.who.int/initiatives/food-systems-for-health/nutrition-labelling
  • ‘Do nutrition labels influence healthier food choices? Analysis of label viewing behaviour and subsequent food purchases in a labelling intervention trial.’ Appetite. 2018 Feb 1;121:360-365

Scritto da

Jessica Falcone
Jessica Falcone

Biologa Nutrizionista, Coordinatrice nutrizionista dell'Unità Operativa Disturbi Alimentari e d'Ansia dell'Ospedale San Raffaele Turro, laureata nel 2011 in Biologia applicata alle Scienze della Nutrizione presso l'Università degli Studi di Milano. Dopo un tirocinio post laurea a Vancouver, ha approfondito la nutrizione clinica presso l’Ospedale San Raffaele Turro, dove tuttora si occupa di prevenzione e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Elabora anche piani alimentari per donne in gravidanza e neomamme, bambini e adolescenti, sportivi. Durante gli incontri con i pazienti ama rappresentare la ‘dieta’ in senso etimologico come uno stile di vita di cui il cibo è uno degli elementi importanti per imparare a prendersi cura di sé.

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